Lama Giotta

Video Foto Mimino
Archivio privato Carolina Blasi 2020

Lama Giotta ha origine nell’altipiano meridionale della Murgia nel territorio di Putignano, attraversa i territori di Turi, Rutigliano e Noicattaro, passa per Parchitello e villa Giotta (dalla cui famiglia proprietaria ha preso il nome) sfociando a Torre a Mare a Cala Lettata.

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Dal punto di vista geologico il territorio attraversato dalla Lama Giotta consiste in una formazione di base di Calcare di Bari del periodo cretaceo con presenza di formazioni più recenti, che poggiano in trasgressione sul substrato sottostante, di calcarenite del pleistocene.

L’ambiente è caratterizzato da due aree con ecosistemi differenti.

Il tratto più a monte vede la prevalenza di vegetazione submediterranea di latifoglie eliofile quali roverella, leccio e fragno.

Il tratto a valle, in prossimità della costa, è caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea di sclerofille sempreverdi.

Macchia mediterranea in Lama Giotta. Archivio privato Carolina Blasi 2020
Macchia Mediterranea in Lama Giotta. Archivio privato Carolina Blasi 2020

Macchie più o meno estese di tali essenze ricoprono il fondo dell’alvero e le scarpate delle sponde. In alcuni casi boschetti poco estesi ricoprono anche parte del piano campagna circostante.

Le boscaglie ed il sottobosco di Lama Giotta ospitano numerose specie di uccelli migratori che trovano riparo durante il transito, la nidificazione o lo svernamento. Sono presenti piccoli mammiferi, rettili e anfibi.

Macchia Mediterranea in Lama Giotta.Archivio privato Carolina Blasi 2020
Lama Giotta a ridosso della Grotta della Tartaruga.Archivio privato Carolina Blasi 2020

L’ambiente salubre, associato alla maggiore presenza di acqua rispetto alla campagna circostante, ha determinato una notevole presenza antropica sin dal periodo Neolitico, di cui sono conservate numerose tracce.

Nel 1982, in occasione dei lavori di realizzazione del viadotto della SS 16 Adriatica, sul fianco sinistro della lama procedendo dallo sbocco al mare, e stata casualmente scoperta la “Grotta della Tartaruga”, che prende il nome dai resti di un carapace di tartaruga terrestre rinvenuti all’interno della stessa in uno degli strati archeologici più antichi, che trovano pari riscontri in altre testimonianze di insediamenti preistorici a poca distanza lungo la costa di Torre a Mare.

Si racconta che in una mattina di ottobre del 1974, una piena eccezionale di torbide acque allagò le case più vicine alla foce del torrente Lama Giotta, prima di raggiungere il mare.

 

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