Grotta della Tartaruga

La Grotta della Tartaruga prende il nome dai resti di un carapace, si ipotizza di terra, rinvenuto in uno degli strati archeologici più antichi e più profondi all’interno della grotta; si trova esattamente sotto il ponte su cui passa la SS16 Adriatica dove fu scoperta nel 1982 durante i lavori condotti dall’Anas per il raddoppio della corsia.

Ponte SS 16 Adriatica Archivio privato Carolina Blasi 2020

Terminati i lavori in corso e l’ispezione da parte degli archeologi, si è ritenuto opportuno murarla.

Ingresso della Grotta della Tartaruga. Archivio privato Carolina Blasi 2020.
Corridoio di ingresso della Grotta della Tartaruga. Archivio privato Carolina Blasi 2020
Materasso e rifiuti all'ingresso della Grotta della Tartaruga. Archivio privato. Carolina Blasi 2020

E’ stato possibile effettuare il nostro sopralluogo alla grotta attraverso un varco esistente ricavato tra i tufi. Nel primo vano, alcune lattine di bevande scolorite e un materasso malconcio lasciavano intendere un abbandono relativamente lungo.

Visitarla è stata per noi una vera impresa!

Si può raggiungere la grotta a piedi scegliendo tra queste due alternative: dalla foce della Lama Giotta, percorrendo un sentiero impervio tra sterpaglie e rifiuti …

Accesso da Lama Giotta per Grotta della Tartaruga. Archivio privato Carolina Blasi 2020.

… oppure scavalcando il muretto laterale di cinta della strada comunale che da Torre a Mare conduce a Noicattaro all’incirca all’altezza della stazione ferroviaria, percorrendo un ancora più impervio sentiero tra sterpaglie e rifiuti. 

Accesso da Lama Giotta per Grotta della Tartaruga. Archivio privato Carolina Blasi 2020.

La grotta costituisce uno dei tanti anfratti che segnano il solco erosivo di Lama Giotta che da Putignano, con percorso tortuoso, raggiunge Torre a Mare dopo aver attraversato i territori di Turi, Rutigliano e Noicattaro.

La grotta è composta da un vano d’ingresso,

Vano d'ingresso co accesso al primo vano. Archivio privato. Carolina Blasi 2020.

che permette l’accesso agli altri due.

Accesso al secondo vano d'ingresso. Archivio privato. Carolina Blasi 2020.

L’interno della grotta ha un circuito architettonico sotterraneo, completamente scavato dall’uomo nella tenera calcarenite con picconi rudimentali dalla punta in selce,  che sorprende per la articolazione e complessità degli ambienti che si succedono. testimonianza della lontanissima antropizzazione dell’età neolitica e del neolitico bronzo medio e favorita dall’ambiente salubre, dovuto alla maggiore presenza di acqua rispetto alla campagna circostante. Uno strato di ben 2,5 metri composto da tracce di focolare insieme ad ossa di animali, avanzi umani, utensili e vasellame testimonia che il sito funzionava, probabilmente, come luogo di culto e che fu utilizzato sino all’età dei metalli anche come luogo di sepoltura per le comunità preistoriche, residenti a ridosso di quella lama, come da comprovati insediamenti.

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