Diversi cittadini ci hanno lasciato la loro ereditĂ per la crescita civile e sociale
DON PEPPINO ARDITO (1877 – 1970)
Nojano, arciprete della Parrocchia San Nicola in Torre a Mare
Â
E’ stato l’organizzatore del “Torneo dell’Adriatico” di calcio
Archeologo. Docente di Paleontologia presso l’UniversitĂ degli Studi di Bari “A. Moro”
Ha pubblicato diversi studi sui siti archeologici di Torre a Mare
Dopo la grande guerra (1915-1918) passò in aeronautica dove nel 1924 fu nominato Capo di S. M. dell’Aeronautica militare.
Il Trulli, nostro conterraneo, nella sua Monografia Storico – Turistica su Torre a Mare, scrive di una imprevista sosta di De Pinedo a Torre a Mare.
Nativo di Noicattaro, nel 1976 viene chiamato a dirigere il periodico bimestrale di attualitĂ , cultura e cronaca cittadina “Tempo nostro” a cura della Pro Loco di Noicattaro. nel 1976 ha collaborato alla realizzazione della “Piantina toponomastica di torre a Mare”, edita da Publidany e patrocinata dal Comune di Bari. E’ autore del testo “Le strade di torre a Mare. La toponomastica pelosina. Luoghi. Personaggi e fatti”
Avvocato in Roma. Sostenne numerosi interventi presso le autoritĂ di Roma in favore di Torre a Mare.
(tratto dalla Cartina toponomastica di Torre a Mare)
L’avv. Vittorio Positano De Vincentiis per conto del Comune di Noicattaro pianificò la costruzione di alcuni lotti di case unifamiliari sul suolo di proprietà comunale attorno alla torre cinquecentesca, quando. A Torre a Mare, all’inizio della seconda metà del 1800 ebbe luogo un primo sviluppo urbanistico.
 .
Vito Pugliese, barese, è stato un uomo straordinario : alla base del suo vivere quotidiano la fede, la famìglia,l’amicizia e lo sport. Da ragazzo gioca a Bari, in II Divisione con le squadre del Risorgimento, dell’Ardita, della Juventina fino al 1942. Si arruola, come volontario allievo motorista navale, presso le scuole Crem di Pota, il 26 dicembre 1942. L’8 settembre del 1943 i Tedeschi occupano la scuola e viene deportato in Germania. Il 10 giugno del 1945 viene liberato. Viene assunto all’Anic di Bari, la grande raffineria. Negli anni 1948-’49-’50 diventa una vera colonna per la difesa del Valenzano Calcio, nella cui squadra disputa tre splendidi campionati di 1 Divisione. La Esso organizza in quegli anni la “Chester F. Smith Cup”, Torneo Intemazionale di calcio tra le piĂą importanti raffinerie d’Europa. Vito partecipa, nel giugno del 1953, con la squadra della Stanic, in rappresentanza dell’Italia, al 3° International Tournament che si svolge ad Anversa con la partecipazione di Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Algeria e Tunisia.L’Italia si classifica al 3 posto e Vito riceve una medaglia di bronzo.Dopo questi successi inizia la sua attivitĂ , come allenatore,dirigendo prima il Valenzano e poi con altri amici è pioniere del calcio a Torre a Mare,che in quegli anni era una frazione di pescatori e contadini. E il calcio diviene dopo la parrocchia uno straordinario collante della comunitĂ . Amicizia e rispetto i valori che prosperarono in quegli anni tra i calciatori e nella comunitĂ . Il 24 luglio 1963 lo Stato Maggiore della Marina gli conferisce il Diploma e la Croce al Merito di Guerra. Il 2 giugno 1981 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini gli conferisce l’onorificenza di “Cavaliere al Merito della Repubblica”. Il 6 maggio 1984 è premiato con “Medaglia d’Oro del Lavoro”. Se n’è andato il 12 marzo del 2011 a 87 anni.
 Per le sue ricerche sulle cappelle costantiniane in terra di Bari, il 1 marzo 2005 riceve la nomina di Caballero De Mèrito del Sacro Ordine Militare di S. Giorgio, con cerimonia di investitura svoltasi il 7 maggio nella chiesa dell’ Annunziata, un tempo cappella costantiniana di S. Antonio Abate.
Insegnante presso la Scuola Elementare di Torre a Mare
Ricercatrice tradizioni popolari
TAGARELLI T., Una torre – Un paese. Torre a Mare, Cassano delle Murge, Messaggi s.r.l., 1997
Avvocato in Roma. Scrisse una “Monografia Storico-Turistica” su Torre a Mare (tratto dalla Cartina toponomastica di Torre a Mare)
“Varvamingo”, così soprannoÂminato per la folta barba e leggendariamente considerato come progenitore di Torre a Mare, ormai stanco di “viaggiare a piedi” da Noicattaro a Torre a Mare e viceversa, su una strada malfamata e fangosa, fu costretto a trasferirsi in questa grotta, anche per il disagio degli orari di chiusura e riapertura delle porte noiane. Qui viveva solo e dava asilo a quanti fossero sorpresi dalle improvvise tempeste del mare. Di spiccata intelligenza e con grande senso di orientamento Varvamingo, solcando i mari, senza bussola, poteva perÂdere la rotta; ciò non impediva, però, il suo navigare, che sempre piu deciso si svolgeva in una piccola barca a vela con la quale faceva ritorno anche dopo molti mesi. La sete di conoscenza, la forza di volontĂ , la grande ambizione nello scoprire nuovi mondi, sempre e comunque nel rispetto degli stessi, sono valori indispensabili per una condotta di vita sana ed equilibrata che ben coincidono con la figura di Varvamingo…. continua VEDI GROTTA VARVAMINGO
TAGARELLI T., Una torre – Un paese. Torre a Mare, Cassano delle Murge, Messaggi s.r.l., 1997. pp. 77-81
http://www.nojainpuglia.it/Torrepelosa/T-p3c2.htm
http://www.nojainpuglia.it/Torrepelosa/T-p3c2-4.htm
Dopo la grande guerra (1915-1918) passò in aeronautica dove nel 1924 fu nominato Capo di S. M. dell’Aeronautica militare. Dal 20 aprile 1925 al 7 novemÂbre dello stesso anno porta a compimenÂto un “raid” di 55.000 Km dall’Italia, passando per il Giappone, all’Australia per un totale di 360 ore di volo effettivo con un idrovolante biplano Savoia -Marchetti S. 16 ter, battezzato “Gennariello”, in onore di S. Gennaro. Fu medaglia d’oro al valore aeronautico.
Il Trulli, nostro conterraneo, nella sua Monografia Storico – Turistica su Torre a Mare, scrive di una imprevista costa di De Pinedo a Torre a Mare:
“Meritevole di essere rievocato ci sembra questo evento che, nel lontano 1925, richiamo l’attenzione di tutta Italia sul piccolo porto di quella che era allora la modesta «Tone Pelosa».
Nel tardo tramonto del 20 aprile di detto anno, mentre imperversava una tempesta di vento e di pioggia i pescatori della piccola borgata videro apparire fra le nubi la sagoma di un idroplano il quale dopo poco effettuava con mirabile perizia un difficile ammaraggio nel piccolo porto.
Era nientemeno che it famoso «Gennariello» (fig. 26), pilotato dal Generale De Pinedo it quale, partito al mattino dall’idroscalo di Sesto Calende sul lago Maggiore, insieme al suo fido motorista Campanelli, si accingeva ad iniziare quello che e passato alla storia della nostra Aeronautica come it «folle volo», che condusse due tempre di italiani dai nervi d’acciaio fino alla lontana Australia ed al Giappone.
Al Generale Francesco De Pinedo è stata intitolata una strada a Torre a Mare
GIACOMO SETTANNI (1923-2010)
Giacomo Settanni, scomparso venerdì 14 maggio 2010 era nato a Noicà ttaro il 18 aprile 1923.
Dopo aver conseguito la maturitĂ scientifica, ha frequentato la FacoltĂ di ingegneria meccanica a Roma, abbandonando gli studi a causa di sfavorevoli circostanze familiari. Tra il 1941 e il 1946 ha diretto l’Azione Cattolica maschile e svolto l’attivitĂ di capo reparto scout a NoicĂ ttaro, ragion per cui quasi 40 anni dopo, libero da impegni lavorativi, è tornato a giocare con i ragazzi, realizzando rappresentazioni teatrali, attivitĂ didattiche e documentari legati alla storia del suo paese. Per 33 anni ha espletato la mansione di funzionario responsabile e dirigente di quasi tutte le competenze amministrative del Comune di Bari. L’esperienza maturata ad interrogare i documenti criptati della burocrazia, nell’ Ufficio bollente dei Lavori Pubblici di Bari, lo ha poi portato a frugare negli archivi delle cittĂ pugliesi per rispolverare, con le carte, alcuni frammenti della nostra storia recente. Far parlare i documenti il suo intento, senza alcuna intermediazione con il lettore.
La sua passione per la ricerca non si ferma ai documenti cartacei, ma lo porta ad interrogare le strade, gli oggetti, le case, a girare per i vicoli del centro storico, del cimitero, per indagare tra tutto ciò che sembra non esserci piĂą. Per le sue ricerche sulle cappelle costantiniane in terra di Bari, il 1 marzo 2005 riceve la nomina di Caballero De Mèrito del Sacro Ordine Militare di S. Giorgio, con cerimonia di investitura svoltasi il 7 maggio nella chiesa dell’ Annunziata, un tempo cappella costantiniana di S. Antonio Abate
SETTANNI G., C’era una volta Torre Pelosa. La marina di Noicattaro, Fasano, Schena editore, 1998
SETTANNI G., Noicattaro e kòtor, Fasano di Bridisi, 1997
Il suo sito internet personale, ancora attivo, è: www.nojainpuglia.it
http://www.noicattaroweb.it/attualita/758-giacomo-settanni-non-ce-piu.html