Nella storia del Novecento riscontriamo la presenza di benemeriti, personaggi illustri, a cui sono state dedicate targhe, statue; della storia precedente si possiedono solo reperti archeologici o tracce non anagraficamente e storicamente documentabili a causa di eventi naturali, di conquiste o di scorrerie di popoli di varia provenienza che hanno cancellato le testimonianze dei precedenti insediamenti.
Targa arrivo delle tre navi e targa dell’approdo dei marinai
Cala San Giorgio
NOIANO, ARCHEOLOGO
BIANCOFIORE F., āLa comunitĆ neolitica di cala Colombo presso Torre a Mare (Ba)ā, arch. Di Storia Patria per la Puglia, XLII, Bari, 1977
BIANCOFIORE F., COPPOLA D., āScamuso per la storia delle comunitĆ umane tra il IV e il III millennio nel basso adriaticoā Roma, 1997
BIANCOFIORE F., Note di antropologia economica delle comunitĆ neolitiche della Puglia centro-settentrionale, in atti del V Conv. Sulla Preistoria e Protostoria e Storia della Daunia, San Severo, 1983
https://www.arborsapientiae.com/libro/7014/torre-a-marebari-saggio-di-scavo-a-punta-della-penna.html
Laureatosi in Lettere nelĀ 1902Ā all’UniversitĆ di NapoliĀ conĀ Ettore Pais, discutendo una tesi sulleĀ guerre puniche, conseguƬ in seguito il diploma di perfezionamento in archeologia presso l’UniversitĆ di RomaĀ studiando conĀ Emanuel LƶwyĀ eĀ Federico Halbherr; proseguƬ gli studi adĀ AteneĀ presso l’Istituto archeologico germanicoĀ sotto la guida diĀ Karl Julius Beloch. Il 6 agosto delĀ 1909Ā scoprƬ conĀ Angelo MossoĀ e Francesco Samarelli ilĀ dolmen della Chianca, nell’agro diĀ Bisceglie.
DalĀ 1909Ā alĀ 1958Ā fu ininterrottamente direttore delĀ museo archeologico di Bari. Tra ilĀ 1937Ā e ilĀ 1939Ā diresse alcuni scavi dell’antico villaggio diĀ Canne, alla ricerca del luogo esatto dell’omonima battaglia, scoprendo un ossario ritenuto a lungo quello dei caduti del 216 a.C.[1], piĆ¹ tardi ritenuto come sepolcreto di epoca medievale[2]. Di diverso avviso Renato Russo che propende per la correttezza della originaria tesi del GervasioĀ [3]Ā Numerosissimi i suoi saggi su riviste e giornali quali “Japigia” (di cui fu cofondatore e primo segretario di redazione), “Corriere delle Puglie”, “La Gazzetta del Mezzogiorno“. Oltre agli scritti su Canne, le sue opere piĆ¹ importanti sono il libro suĀ I dolmen e la civiltĆ del bronzo nelle Puglie[4], il catalogo della pinacoteca provinciale di Bari (pubblicato daĀ LaterzaĀ nel 1930) e la voceĀ CanneĀ nell’Enciclopedia dell’arte antica, Roma,Ā Istituto della Enciclopedia Italiana, 1959.
https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Gervasio
A Michele Gervasio Ć² stata dedicata una strada
Michelangelo Interesse nacque a Bari il 27 luglio 1896 ed ĆØ stato un professionista tra i piu conosciuti nell’inĀtera regione, affiancando all’attivita proĀfessionale una costante presenza nei settori commerciali e turistico.
Dotato di grande intuito, ha realizzato iniziative pilota nella citta di Bari quanĀdo l’economia barese era alla ricerca di nuovi sbocchi tra cui ricordiamo la Fiera Commerciale, luogo in cui erano presenti operatori commerciali di svariati settori merceologici; il Lido Marzulli, primo stabilimento balneare cittadino sul lungomare a Sud di Bari e il Villaggio Turistico Sportivo San Giorgio.
Nel 1957, proprio per la realizzazione del Campig San Giorgio, primo Villaggio Turistico nell’Italia meridionale, il comune di Bari gli conferi la medaglia d’oro con benemerenza al merito turistico.
MICHELANGELO INTERESSE
1896 ā 1988
BENEMERITO DELLA CITTAā DI BARI
āPer il notevole impulso dato al turismo
verso la Puglia quale fondatore del primo
Villaggio Turistico Sportivo con annesso
Campeggio Internazionale nella Regioneā
Bari 10 aprile 1973
DIBARI V., Le strade di Torre a Mare. La toponomastica pelosina. Luoghi. Personaggi e fatti. Bari, Wip Edizioni, 2005, pg. 71-72
http://www.baiasangiorgio.it/storia-dei-luoghi/
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Al prof. Michelangelo Interesse ĆØ stata dedicata una strada, a San Giorgio, tra via Alfredo Giovine e via San Giorgio