Grotta della Regina

La Grotta della Regina si trova dopo Punta La Penna, prima di Calafetta.

La si raggiunge accedendo dallo spiazzale tra il ristorante “La Vela” e l’ex ristorante “Grotta REgina” procedendo verso il mare lungo un tratturo …

Archivio privato Carolina Blasi 2020
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… scendendo poi giù per le scale intagliate nella roccia sino all’imbocco della grotta.

Considerata un capolavoro della natura, è composta da due cavità intercomunicanti fra loro per mezzo di due passaggi, nelle quali entra il mare. Si può generalmente scendere nella 1a grotta e passare a piedi asciutti nella 2a, donde si esce per una scaletta praticata nel terrazzo retrostante. In ambedue, a seconda dell’ora, e possibile ammirare qualche bel giuoco di luce …

Archivio privato Carolina Blasi 2020
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… che si riflette nella limpida acqua del mare con la sua profumata flora sul fondo.

Sono ancora evidenti gli antichi adatta­menti operati nella roccia per creare un agevole accesso da mare e da terra e per consentire dei passaggi asciutti lungo le pareti e tra le due cavità dell’antro, a cui hanno fatto seguito volgari sfregi più recenti. L’ingresso più comodo era quello che, attraverso una buca aperta come botola nel terreno sovrastante, scendeva sul fondo.

Archivio privato Carolina Blasi 2020

In alcuni documenti la Grotta della Regina è anche chiamata Grotta del Duca, dal titolo della famiglia Carafa (1592-1806) di Noja. Altre fonti presumono che il nome sia derivato da quello della famiglia (nojana) Regina, che avrebbe acquistato questa porzione della proprietà ducale a seguito dell’abolizione della feudalità nel 1886.

Secondo altre fonti ancora le fu dato questo nome perché era sponda balneare preferita dai feudatari nojani e dalla Regina Bona Sforza, duchessa di Bari dopo sua madre Isabella d’Aragona, e dal 1536 anche duchessa di Noja. La grotta divenne così la « cabina» per il bagno della regina o di chi governava in suo nome. Da abilissimo personaggio politico in meno di due anni, ella riuscì a stampare orme della sua presenza in importanti opere pubbliche in Bari. Soggiornava nel grande castello nojano che, sorto in pieno medioevo con necessità di mura bastionate e fos­sato, si stava trasformando in una delle più belle dimore del Rinascimento pugliese dove dimorava l’amico del cuore, il Pappacoda.   

Archivio privato Carolina Blasi 2020
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Attualmente versa in stato di abbandono e pericolosità, considerata la crepa venutasi a manifestare sulla superfice del terreno esterno  che la sovrasta, una volta, presumibilmente, botola di accesso alla grotta.

Archivio privato Carolina Blasi 2020
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Video Foto Mimino

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